Gabi Scardi
Leggi i suoi articoliTra le opere di committenza pubblica saliti recentemente all'onore delle cronache vi è il caso del mazzo di fiori di Jeff Koons, collocato dopo lunghe polemiche nei giardini del Petit Palais a Parigi, in modo permanente. Omaggio alle vittime degli attacchi terroristici del 2015 e 2016, simbolo dell’amicizia franco-americana, il progetto del «Bouquet of Tulips» è stato realizzato e donato allo Stato francese su richiesta dell’allora ambasciatrice degli Stati Uniti in Francia Jane Hartley.
Koons ha però chiesto inizialmente alla Francia di sostenerne gli altissimi costi di realizzazione; e di installarla al Trocadéro, tra i colonnati del Palais de Tokyo e del Musée d’Art Moderne de Paris, allineandolo sulla prospettiva della Tour Eiffel: una posizione estremamente visibile, e a maggior ragione significativa in termini di sistema dell’arte contemporanea.
Questo ammiccamento, insieme alla genericità del messaggio e al titanismo dell’opera (12 metri di altezza, per 8 di larghezza e 10 di profondità di acciaio inossidabile e alluminio, 27 tonnellate di peso, 3,5 milioni di euro di budget per la realizzazione), aveva urtato la sensibilità della cittadinanza, che aveva quindi accusato l’artista di opportunismo. Per questo motivo solo oggi, dopo tre anni di trattative e di polemiche, l’opera ha trovato una propria collocazione.
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